Il film Vermiglio di Maura Delpero è un’opera cinematografica che si immerge nell’essenza stessa del territorio che rappresenta, il piccolo villaggio di Vermiglio, situato nella Val di Sole, in Trentino-Alto Adige. Questo lungometraggio, che ha appena vinto il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, esplora le dinamiche familiari e sociali di una comunità di montagna subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Con una delicatezza mai sottomessa, la regista racconta le storie intime di questa realtà, mostrandoci la vita tra le vette, le fatiche quotidiane e le profonde contraddizioni di una società dominata da rigide regole patriarcali.
Il film ci porta in un luogo di confine, sia geografico che emotivo: Vermiglio è l’ultimo comune della Val di Sole, storicamente posto ai limiti tra l’Impero Austro-Ungarico e l’Italia. In questo contesto, Delpero costruisce un affresco di un villaggio in cui il confine non è solo quello fisico, ma anche quello morale e psicologico. Cesare, il maestro di scuola e capofamiglia, rappresenta un’autorità austera, eppure il suo potere è mostrato senza violenza esplicita, rendendo ancor più evidente la complessa prigionia psicologica che le donne della sua famiglia vivono.
Come il film, anche Vermiglio nella realtà è un territorio di montagne incontaminate, dove la natura e la storia convivono in un equilibrio precario. Il paese è circondato da cime innevate che fanno da sfondo non solo alle scene del film, ma anche a una vivace vita turistica. La località è oggi una delle capitali italiane dello sci di fondo, con oltre 20 km di piste tra abeti imbiancati, nonché un punto di riferimento per lo sci alpinismo e le ciaspolate. L’ambientazione innevata del film non è solo uno sfondo, ma diventa parte integrante della narrazione, quasi un personaggio silenzioso che accompagna la trama con la sua bellezza e il suo isolamento.
Ma Vermiglio non è solo inverno. Anche d’estate, con i suoi sentieri alpini, le passeggiate tra i boschi e i percorsi di mountain bike, il villaggio diventa una meta ideale per chi cerca il contatto con una natura selvaggia e rigenerante. I laghetti di San Leonardo, con i loro cigni e papere, e il Forte Strino, simbolo della storia asburgica della regione, offrono spazi di relax e riflessione. Come in Vermiglio, la guerra e il passato storico restano quasi fuori campo, ma sono sempre presenti nei resti delle fortificazioni e nei percorsi che riportano alla memoria le trincee della Grande Guerra.
In definitiva, Vermiglio è un film che riflette il luogo da cui prende il nome, intrecciando paesaggi montani e vite umane, e facendo emergere con sensibilità e forza le dinamiche di un microcosmo in cui il confine tra realtà e sogno è sottilissimo. Un tributo non solo a una comunità, ma anche alla montagna che, in ogni stagione, continua a essere un protagonista silenzioso e imponente.
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